
Nel passaggio all’età adulta, l’indipendenza economica e personale rappresenta una tappa tanto ambita quanto difficile da raggiungere. In Italia, le nuove generazioni si confrontano con un mercato del lavoro incerto, un sistema abitativo poco accessibile e una burocrazia che rallenta l’autonomia. Il primo impiego, l’acquisto della casa e la conquista della mobilità personale, spesso incarnata nella prima auto, non sono soltanto obiettivi individuali, ma anche indicatori del grado di emancipazione giovanile in una società in trasformazione.
Sommario
Il primo impiego: tra attese e precarietà
Il primo lavoro continua a rappresentare l’ingresso simbolico e pratico nel mondo adulto. Tuttavia, la transizione è oggi rallentata dalla persistente instabilità contrattuale e dalle difficoltà nell’inserimento professionale. I giovani italiani, anche con un titolo di studio universitario, devono spesso accettare impieghi saltuari, sottopagati o in settori diversi rispetto al percorso formativo intrapreso. La precarietà, lungi dall’essere una fase transitoria, rischia di protrarsi, incidendo negativamente sulla capacità di progettare il futuro e di accedere al credito. Secondo i dati Istat, l’età media in cui si raggiunge una stabilità lavorativa si è progressivamente spostata oltre i trent’anni, con forti disparità territoriali e di genere.
Casa: un traguardo economico e culturale
Il tema dell’abitazione è strettamente connesso al lavoro: senza un reddito stabile, l’acquisto o anche solo l’affitto di una casa autonoma diventa un’impresa ardua. In risposta a questa criticità, lo Stato ha introdotto misure specifiche per i giovani under 36, come l’esenzione dalle imposte di registro, ipotecarie e catastali per la prima casa e la possibilità di ottenere mutui garantiti fino al 100%. Tuttavia, nonostante tali agevolazioni, la percentuale di giovani che vivono ancora con i genitori rimane tra le più alte d’Europa. Va considerato anche che, per chi vive solo la vita costa di più: affitto, utenze, spese alimentari e sanitarie pesano maggiormente in assenza di economie di scala tipiche della convivenza o del nucleo familiare.
L’auto: mobilità e libertà personale
L’acquisto della prima automobile rappresenta un altro importante passaggio verso l’autonomia. L’età media per questo traguardo si attesta intorno ai 22 anni. Si tratta spesso di una scelta necessaria, soprattutto per chi vive in aree non servite da trasporti pubblici efficienti, ma anche simbolica, legata al desiderio di libertà di movimento. Tuttavia, le complessità burocratiche e contrattuali che accompagnano l’acquisto e l’uso di un’auto – dal passaggio di proprietà all’assicurazione – costituiscono una sfida ulteriore per molti giovani. In particolare, la classe CU dell’assicurazione auto, che incide direttamente sul premio da versare, può rappresentare un ostacolo se si parte da una classe sfavorevole, come accade frequentemente per i neopatentati.
Rallentamenti strutturali e adulti in sospeso
Questi passaggi – lavoro, casa, auto – non sono più scanditi da tappe cronologiche rigide, ma da soglie di possibilità, spesso legate a fattori esterni al controllo individuale. La prolungata dipendenza dalla famiglia d’origine e l’assenza di un orizzonte economico stabile hanno generato una nuova fase della vita, che alcuni studiosi definiscono “adulta adolescenza”, in cui si rimandano le scelte definitive e si mantengono comportamenti tipici della giovinezza. Questo fenomeno ha una forte incidenza sul benessere psicologico: la difficoltà a sentirsi pienamente adulti genera frustrazione, senso di inadeguatezza e incertezza esistenziale.